Stiamo attraversando un momento molto particolare, unico e assolutamente imprevedibile.
Nel giro di pochi giorni siamo stati catapultati, soprattutto noi che abitiamo al Nord Italia, in un clima surreale, da film catastrofico Holliwoodiano.
Supermercati presi d’assalto, scuole chiuse, attività sportive sospese, bar e attività commerciali chiusi dalle 18:00.
Città importanti come Milano, bloccate e zone del Lodigiano e del Veneto in quarantena, tutto in un’ottica precauzionale di contenimento della diffusione.
Intere aziende che precauzionalmente hanno fatto lavorare da casa impiegati in “smart working” chi lo prevede, altri lasciati direttamente a casa, mettendo le persone in una situazione forzata di riposo.
Supportata dal bombardamento a tappeto di notizie “da panico”, la paura fa il suo gioco.
L’incertezza è all’ordine del giorno ed è un terreno fertile per la paura che fa a volte compiere azioni irrazionali.
“L’ignoranza è madre della paura” diceva H. Melville e purtroppo nella comunicazione la paura è molto potente, funziona e fa vendere.
La paura a volte, in soggetti deboli arriva a distorcere la realtà.
Pensa soltanto alle società che per anni ci hanno venduto antivirus per i nostri pc.
Una volta che la paura è stata instillata nella testa del consumatore, la possibilità di acquistare un software che ci permettesse di proteggere il pc da tutto e tutti, ci è sembrata l’unica via ragionevole.
Per poi scoprire con l’avvento del Mac, l’antivirus non serve a nulla, perché il prodotto Apple vive bene anche senza.
Spesso la conoscenza e le comunicazioni serie, aiutano a sconfiggere la paura.
Purtroppo il caso di questi giorni, riguarda le vite umane, ma anche in questo caso è utile e funzionale per la nostra salute psicologica e fisica, adottare dei comportamenti apparentemente cinici e razionali, dettati dal buon senso.ma potrebbero essere quelli a salvarci dalla “follia collettiva” che secondo me parte sempre dalla testa del singolo.
E’ importante che tutti noi facciamo le cose semplici che ci servono per evitare di prendere l’influenza, quindi le cose che in questo giorni avete sentito mille volte, dal lavarsi le mani all’evitare, non stare vicino a persone che starnutiscono o tossiscono, ecc..
Spero con questo mio spunto di potervi trasferire alcuni concetti per meglio gestire la situazione a livello mentale, e per questo devo ringraziare Elisa che voi tutti conoscete per i Guest Post, che oggi mi ha girato un documento prezioso che a mio parere merita la massima diffusione.
E’ un comunicato del Consiglio Nazionale dell’ordine degli Psicologi che da importanti indicazioni sulla gestione psicologica del problema e non solo (clicca qui per la pubblicazione completa), per aiutare specie chi è più debole ad affrontare il pensiero e la paura in modo corretto.
COMUNICATO CNOP – CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE PSICOLOGI
GESTIONE PSICOLOGICA DEL PROBLEMA
Il problema oggettvo del “coronavirus” diventa problema soggettivo in relazione al vissuto psicologico, alle emozioni e paure che il tema suscita nelle diverse persone.
La “percezione del rischio” può essere distorta e amplificata sino a portare a condizioni di panico che non solo sono quasi sempre del tutto ingiustficate ma aumentano il rischio perché portano a comportamenti meno razionali e ad un abbassamento delle difese, anche biologiche, dell’organismo.
E’ bene quindi affidarsi ai dati e alla comunicazione diffuse dalle autorità pubbliche e alle indicazioni di cautela e prevenzione in essa contenute.
Ad esempio:
– Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
– Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
Non cercare di placare l’ansia inseguendo informazioni spesso amplificate ed incontrollate.
Ricordare che l’eventuale esposizione al virus non è sinonimo di malattia, che la contagiosità non equivale alla reale pericolosità per la salute umana, che esistono indicazioni pratiche per ridurre il pericolo.
Che avere timori e paure è normale ma non ansia generalizzata, angoscia o panico, che non aiutano e sono controproducenti.
Un atteggiamento psicologico valido può aiutare non solo chi lo attua ma anche gli altri, innescando un circuito virtuoso, e aumentando il “quoziente di resilienza” dei singoli, della famiglia, della comunità.
Raccomandiamo comunque alle persone che sentono un particolare disagio psicologico di chiedere, senza timore o vergogna, un aiuto professionale.
Nel documento è presente anche un decalogo, come spesso succede in questi giorni, ma questo è veramente particolare, perché oltre alle raccomandazioni classiche, vede tutto in ottica positiva.
Non voglio girarvi tutto , ma solo 4 punti che meritano di essere presi in considerazione per aumentare la nostra capacità di vincere la paura di questi giorni e tornare a sorridere sereni.
1.Le passioni, aumentano le difese immunitarie. Essere entusiasti per qualcuno o per qualcosa e coltivare la passione, ci difende da molte malattie.
2. Le emozioni positive ci rendono più resilienti e rinforzano il sistema immunitario.
3. L’amore è l’energia più grande dell’universo, Ama qualcuno o qualcosa e sarai molto più forte e sicuro.
E l’ultima che in qualità di appassionato ballerino di Tango Argentino non potevo che consigliarvi, perché ho la matematica certezza che funziona!!!
4. Abbracciatevi e “ascoltate” il vostro corpo e il corpo dell’altro, aumenterete la vostra empatia, e sentirete più felicità nel cuore.
Ricorda sempre:
La vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci.
(Charles R. Swindoll)